Cari Amici,
BARBARA FIDANZA è Presidente dell'ASSOCIAZIONE ITALIANA ESPOSTI AMIANTO. Bene, vi posso garantire che, nonostante la giovane età, questa Donna è dotata di una carica combattiva e una determinazione non comune pur nella sua diplomatica compostezza. Purtroppo il problema che ha dovuto fronteggiare è gravissimo: pensate che a fianco della sua abitazione sorge un sito dove oggi, in barba alla legge 257 del 92', si lavora l'AMIANTO. Avete capito bene!!!!! Si lavora l'AMIANTO. Sono rimasto stupefatto. Nessuno interviene nonostante PROVE OGGETTIVE E INCONTESTABILI. Persino i suoi avvocati hanno declinato l'incarico. Sicuramente hanno ricevuto minacce o, quantomeno, sono stati intimoriti. Si tratta sicuramente di ECOMAFIA. Altrimenti non si spiega come questo sito sia ancora lì a spargere le sue polveri velenose in barba a tutte le leggi mirate a salvaguardare e tutelare la salute pubblica! Se qualche GIUDICE dovesse leggere questo scritto e desiderasse conoscere questa storia nella sua interezza, magari consultare tutte le lettere ufficiali delle varie procure interpellate o, comunque, visionare tutti GLI ALTRI DOCUMENTI UFFICIALI, non ci sono problemi: è assolutamente possibile. Purtroppo SONO GLI ATTRIBUTI CHE MANCANO. Mi spiace esprimermi in questo modo. Non è nel mio stile ma SE C'E' UN GIUDICE CON LE PALLE MI CONTATTI PURE. GLI FORNIRO' TUTTE LE PROVE INCONFUTABILI E INCONTESTABILI RELATIVE A QUANTO AVVIENE IN QUEL SITO DELLA MORTE. IO SONO PRONTO, SONO QUI IN ATTESA............
Pietro Serarcangeli
venerdì 26 marzo 2010
domenica 21 marzo 2010
Ancora una storia d'AMIANTO e d'INGIUSTIZIA!
Cari amici,
possibile che un giudice si comporti così? Un operaio della Fincantieri di Palermo Salvatore Palumbo, denuncia più volte le condizioni di insicurezza sul luogo di lavoro e, per questo, viene licenziato. Con la sentenza di primo grado il giudice(?)ha respinto il reintegro dell'operaio nel proprio posto di lavoro, ha respinto di fatto le acquisizioni degli atti, testimonianze e perizie a favore dell'operaio schierandosi così, apertamente a favore di Fincantieri. Il giudice ha anche dimenticato che, alcuni dirigenti della Fincantieri, si sono resi responsabili dei decessi di alcuni operai dovuta alla loro esposizione all'amianto. L'operaio è dovuto ricorrere all'appello. Che razza di giustizia è mai questa? Che razza di giudice è mai questo? In questa sede esprimo la MIA PIU' COERENTE SOLIDARIETA' A QUEST'UOMO CHE HA AVUTO LA SFORTUNA DI NASCERE IN QUESTO PAESE!
Pietro Serarcangeli
possibile che un giudice si comporti così? Un operaio della Fincantieri di Palermo Salvatore Palumbo, denuncia più volte le condizioni di insicurezza sul luogo di lavoro e, per questo, viene licenziato. Con la sentenza di primo grado il giudice(?)ha respinto il reintegro dell'operaio nel proprio posto di lavoro, ha respinto di fatto le acquisizioni degli atti, testimonianze e perizie a favore dell'operaio schierandosi così, apertamente a favore di Fincantieri. Il giudice ha anche dimenticato che, alcuni dirigenti della Fincantieri, si sono resi responsabili dei decessi di alcuni operai dovuta alla loro esposizione all'amianto. L'operaio è dovuto ricorrere all'appello. Che razza di giustizia è mai questa? Che razza di giudice è mai questo? In questa sede esprimo la MIA PIU' COERENTE SOLIDARIETA' A QUEST'UOMO CHE HA AVUTO LA SFORTUNA DI NASCERE IN QUESTO PAESE!
Pietro Serarcangeli
giovedì 11 marzo 2010
TANTI AMICI SONO DECEDUTI................
Cari amici,
tempo fa ho deciso di iscrivermi a Facebook. Inizialmente ritenevo questo "Social Network" una delle tante "Chat Line" prive di qualsiasi interesse. Ho dovuto ricredermi: FB è uno strumento che può essere usato, vista la sua flessibilità, in vari modi. A me serviva per rintracciare ex colleghi di Marina con i quali ho condiviso anni d'imbarco e fatti della vita che ti fanno sentire legati gli uni agli altri come "fratelli". E qui sta il punto. Vedete, in Marina esistono delle tradizioni diciamo, minori, mi spiego: la vita di bordo, i giorni e giorni in mare passati insieme su quei cento metri di nave condividendo tutto e ripeto "TUTTO", fanno si che, alla fine, ci si senta legati gli uni agli altri come fratelli e, sappiamo tutti o immaginiamo tutti, il dolore che si può provare per la perdita di un "fratello". Ebbene, da quando sono su FB provo questo profondo dolore continuamente: l' ultimo non più tardi di ieri (10 marzo) quando il figlio di un ex collega (figlio inscritto a FB) chiedeva se qualcuno degli appartenenti alla Marina Militare avesse conosciuto Suo Padre. Chiaro che molti di noi lo hanno contattato con risposte affermative chiedendo quindi notizie di Suo Padre. Risposta: Deceduto a causa dell'amianto. Un altro fratello perduto! Ed è un continuo! L'amianto maledetto non perdona! Si ripercorrono così gli anni passati insieme.......Ti ricordi quando andammo a..........Lui diceva sempre che.......Facevamo la guardia in caldaia di pp...........no, era la caldaia di pr...... E quella volta che andammo a mangiare a........ dove eravamo? Ah si, a Singapore per recuperare i profughi del Vietnam! Come possibile dimenticare! E ripensi ad Aldo, Francesco, Antonio, Giancarlo, Alessio e a.............tanti tanti altri e ti vengono le lacrime agli occhi, guardi le foto di qualcuno di loro che il tempo e la vita ti hanno ormai negato e pensi.........."quando toccherà a me?". Penso a tutti Voi cari fratelli che non ci siete più. Ve ne siete andati in silenzio, con grande DIGNITA', dimenticati proprio da coloro che vi condannarono e che, oggi, SFUGGONO ALLE LORO RESPONSABILITA' GRAZIE AD UN DECRETO CHE "INTERPRETA" (ma guarda!) UNA LEGGE DEL 1955 FREGANDOSENE ALTAMENTE DI VOI E DELLE VOSTRE FAMIGLIE! Viva la DEMOCRAZIA, Viva la Costituzione, Viva l'ITALIA:
Pietro Serarcangeli
tempo fa ho deciso di iscrivermi a Facebook. Inizialmente ritenevo questo "Social Network" una delle tante "Chat Line" prive di qualsiasi interesse. Ho dovuto ricredermi: FB è uno strumento che può essere usato, vista la sua flessibilità, in vari modi. A me serviva per rintracciare ex colleghi di Marina con i quali ho condiviso anni d'imbarco e fatti della vita che ti fanno sentire legati gli uni agli altri come "fratelli". E qui sta il punto. Vedete, in Marina esistono delle tradizioni diciamo, minori, mi spiego: la vita di bordo, i giorni e giorni in mare passati insieme su quei cento metri di nave condividendo tutto e ripeto "TUTTO", fanno si che, alla fine, ci si senta legati gli uni agli altri come fratelli e, sappiamo tutti o immaginiamo tutti, il dolore che si può provare per la perdita di un "fratello". Ebbene, da quando sono su FB provo questo profondo dolore continuamente: l' ultimo non più tardi di ieri (10 marzo) quando il figlio di un ex collega (figlio inscritto a FB) chiedeva se qualcuno degli appartenenti alla Marina Militare avesse conosciuto Suo Padre. Chiaro che molti di noi lo hanno contattato con risposte affermative chiedendo quindi notizie di Suo Padre. Risposta: Deceduto a causa dell'amianto. Un altro fratello perduto! Ed è un continuo! L'amianto maledetto non perdona! Si ripercorrono così gli anni passati insieme.......Ti ricordi quando andammo a..........Lui diceva sempre che.......Facevamo la guardia in caldaia di pp...........no, era la caldaia di pr...... E quella volta che andammo a mangiare a........ dove eravamo? Ah si, a Singapore per recuperare i profughi del Vietnam! Come possibile dimenticare! E ripensi ad Aldo, Francesco, Antonio, Giancarlo, Alessio e a.............tanti tanti altri e ti vengono le lacrime agli occhi, guardi le foto di qualcuno di loro che il tempo e la vita ti hanno ormai negato e pensi.........."quando toccherà a me?". Penso a tutti Voi cari fratelli che non ci siete più. Ve ne siete andati in silenzio, con grande DIGNITA', dimenticati proprio da coloro che vi condannarono e che, oggi, SFUGGONO ALLE LORO RESPONSABILITA' GRAZIE AD UN DECRETO CHE "INTERPRETA" (ma guarda!) UNA LEGGE DEL 1955 FREGANDOSENE ALTAMENTE DI VOI E DELLE VOSTRE FAMIGLIE! Viva la DEMOCRAZIA, Viva la Costituzione, Viva l'ITALIA:
Pietro Serarcangeli
giovedì 4 marzo 2010
Bambini: atti e azioni iqualificabili
Cari amici, cos'altro ancora dovrà avvenire in questa nostra società per fare in modo che, chi di dovere, compia le necessarie azioni nei confronti di "persone" non degne di questo nome? Mi riferisco all'episodio dei bambini sottosposti ad una violenza gratuita solo per aver sporcato una toilette.Il fatto è accaduto a Briona, un piccolo paese del Novarese. La bidella, autrice del fatto avallato dalle due maestre presenti, si chiama Maura. Ebbene, questa signora va cacciata via immediatamente e non trasferita in un'altra scuola come è avvenuto. Il direttore scolastico ha aperto un procedimento contro le due maestre le quali, visto l'atto che hanno compiuto, maestre non dovrebbero essere. Essere "maestra elementare" significa avere le qualità, la sensibilità, la cultura e l'educazione per trasmettere ai piccoli allievi, che si affacciano sullo scenario della vita, le proprie conoscenze, il proprio sapere. Cosa possono avere imparato da un gesto così profondamente negativo? Quali ripercussioni sul loro equilibrio psichico? Porteranno per sempre dentro di loro il marchio di una violenza senza ragione e la violenza, capiamolo bene tutti, non ha mai una ragione! Magari qualcuno di loro, in età adulta, compirà lo stesso gesto su di un piccolo o qualcosa di peggio! E allora? Si andranno a ricercare le motivazioni? Ci si meraviglierà come mai "una persona così per bene" abbia potuto fare ciò che ha fatto! Questi sono i motivi in conseguenza dei quali la bidella va mandata a fare altro mestiere (che non la veda a contatto dei bambini) e le maestre siano impiegate in altro modo: esse non sono degne di insegnare! Ancora una volta i più deboli hanno subito dei soprusi da parte di coloro addetti (e pagati) a tutelarne e salvaguardarne l'incolumità. VERGOGNA!!!!!!!!
Pietro Serarcangeli
Pietro Serarcangeli
giovedì 25 febbraio 2010
Come possiamo dare fiducia a queste persone?
Cari amici,
per principio non tratto mai argomenti politici sul mio blog. Questo non per vigliaccheria ma, ripeto, per principio! Se poi devo dirvi la verità fino in fondo, cosa che mi riesce facilmente, io non appartengo a nessuno schieramento politico e sapete perchè? Facile rispondere. Mi ritengo UN DEBOLE nei confronti di questa gentaglia che, con il potere nelle mani ne fa un uso personale e improprio nonchè strumentale. Sono un debole perchè, mio malgrado, non ho armi (metaforicamente parlando) per combattere questi individui. Ad esempio, un paio di settimane fa i nostri (purtroppo) parlamentari si sono dati un aumento di "stipendio" di circa 1.200 euro. Naturalmente ciò è stato votato all'unanimità e cioè da maggioranza e opposizione!Cosa avrei potuto fare? Nulla. Se ne fregano altamente, ad esempio, di Termini Imerese. Vi rendete conto cari amici, con chi abbiamo a che fare? C'è gente che cerca di sopravvivere con 3 o 400 euro al mese e questi sperperatori sguazzano nei nostri soldi. Come possiamo difenderci? Spiacente: non esiste difesa come non esiste il politico onesto! Per quanto mi concerne non andrò più a votare perchè ritengo il mio voto un atto di responsabilità e questa gentaglia non lo merita.Non si preoccupano minimamente del benessere del popolo ma solo di se stessi e solo dei propri interessi. E sottolineo che mi riferisco a tutto il parlamento, nessuno escluso. L'unico politico onesto è quello che non fa politica. A buon intenditor.............A presto cari amici.
Pietro Serarcangeli
per principio non tratto mai argomenti politici sul mio blog. Questo non per vigliaccheria ma, ripeto, per principio! Se poi devo dirvi la verità fino in fondo, cosa che mi riesce facilmente, io non appartengo a nessuno schieramento politico e sapete perchè? Facile rispondere. Mi ritengo UN DEBOLE nei confronti di questa gentaglia che, con il potere nelle mani ne fa un uso personale e improprio nonchè strumentale. Sono un debole perchè, mio malgrado, non ho armi (metaforicamente parlando) per combattere questi individui. Ad esempio, un paio di settimane fa i nostri (purtroppo) parlamentari si sono dati un aumento di "stipendio" di circa 1.200 euro. Naturalmente ciò è stato votato all'unanimità e cioè da maggioranza e opposizione!Cosa avrei potuto fare? Nulla. Se ne fregano altamente, ad esempio, di Termini Imerese. Vi rendete conto cari amici, con chi abbiamo a che fare? C'è gente che cerca di sopravvivere con 3 o 400 euro al mese e questi sperperatori sguazzano nei nostri soldi. Come possiamo difenderci? Spiacente: non esiste difesa come non esiste il politico onesto! Per quanto mi concerne non andrò più a votare perchè ritengo il mio voto un atto di responsabilità e questa gentaglia non lo merita.Non si preoccupano minimamente del benessere del popolo ma solo di se stessi e solo dei propri interessi. E sottolineo che mi riferisco a tutto il parlamento, nessuno escluso. L'unico politico onesto è quello che non fa politica. A buon intenditor.............A presto cari amici.
Pietro Serarcangeli
sabato 13 febbraio 2010
Quando un UOMO muore d'amianto...............

Cari amici,
torniamo, purtroppo, sul tema del killer del secolo: l'AMIANTO. Sapete, pur essendo un "contaminato" da amianto dovrei cercare di dimenticare. Ma dimenticare è impossibile. Il male è lì, dentro, e ogni tanto bussa ricordandoti che c'è e che può scattare per l'ultima fase e portarti così, ad una morte orribile. Già, orribile.Si muore soffocati perchè i polmoni si riempiono d'acqua. Non c'è altro aggettivo che possa descrivere l'agonia, il tormento, lo strazio di un essere umano che è colpito e muore di "mesotelioma pleurico". A tale proposito questo scritto è dedicato ad un MARTIRE DEL LAVORO che io non ho avuto l'onore di conoscere e a Sua figlia, FEDERICA BARBIERI. Una ragazza coraggiosa che ha saputo dare vita ad una battaglia senza confini, che ha assistito Suo padre come meglio non avrebbe potuto fare e che, oggi nella Sua memoria combatte perchè queste ingiustizie non debbano più ripetersi. Io prego TUTTI COLORO che leggono o leggeranno queste parole, di dare solidarietà a FEDERICA BARBIERI su Facebook :AIUTIAMO FEDERICA BARBIERI AD OTTENERE GIUSTIZIA.Dobbiamo farlo tutti perchè, se è vero definirci "società civile" ebbene, questa civiltà va dimostrata con la solidarietà a FEDERICA ed aiutandola nella Sua battaglia, aiutandola ad ottenere quello che dovrebbe essere scontato: GIUSTIZIA! Le persone assetate di giustizia non si tireranno indietro, in nome di tutti coloro che, come il PADRE di FEDERICA, hanno sacrificato la loro vita in nome di un paese più civile. RENDIAMO GIUSTIZIA A QUEST'UOMO strappato alla Sua famiglia in modo così atroce. FEDERICA siamo tutti con te.
Pietro Serarcangeli
lunedì 4 gennaio 2010
Le Donne.....un argomento "difficile"..........
Non ho mai voluto trattare questo argomento perchè, ritengo, le donne non siano esseri da definire "deboli", tutt'altro. Sono molto più forti di noi sotto molti aspetti. Possono trasformarsi in "esseri deboli" solo in una circostanza: quando entra in gioco la forza fisica. Il "maschio" che si trasforma in demone, che strappa, percuote, ferisce, violenta e, a volte, arriva ad uccidere la sua vittima. Le cronache sono piene di questi misfatti. Donne di tutte le età sorprese nelle loro case o nel buio di una strada o in pieno giorno in un parco pubblico o in macchina con il proprio uomo. Non si salva nessuno dal raptus furioso del demone. E non c'è difesa. Cosa fare per difendersi? Il legislatore ha dichiarato "fuorilegge" persino lo spray al peperoncino! E allora? Magari un corso di difesa personale potrebbe andar bene. Con qualche dubbio. Non vedo una madre di famiglia abituata a preoccuparsi della sua casa, della sua famiglia, trasformarsi in una sorta di "rambo". No, non è così che le donne possono essere aiutate. Sentiamo a volte di ex che continuano a perseguitare la ex donna (moglie, fidanzata o convivente che sia stata) con azioni preoccupanti, a volte molto violente e la polizia cosa fa? Nulla, ha le "mani legate". Per intervenire ci vuole "il morto" e molte volte è così che finisce. Si piange sul latte versato. Il legislatore dovrebbe essere molto più attento e sensibile a questo "problema". La violenza carnale DEVE essere equiparata al "tentato omicidio". Una donna violentata è una donna morta! Per il resto della vita. E chi violenta deve essere sempre condannato al massimo della pena. Si devono prendere le dovute contromisure: Castrazione chimica! O simile provvedimento. E si celebrino questo tipo di processi con la DOVUTA sensibilità! Non è possibile che queste vittime siano violate due volte! Ho sentito dire: ma lei portava un paio di jeans molto stretti e aveva la pancia scoperta. C'è da strapparsi i capelli. Ma che sorta di bestia è costui che si è permesso di pronunciare una frase del genere dando così via libera ai demoni. Certo, basta un jeans stretto per essere autorizzati all'atto demoniaco. Certe volte mi vergogno di essere uomo. Incredibile! Il legislatore deve provvedere al più presto, senza esitazioni, ad emettere una legge molto più severa! Altrimenti possiamo autodefinirci "società incivile". Viva le Donne!!!
Pietro Serarcangeli
Pietro Serarcangeli
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