venerdì 26 marzo 2010

Dedicato a BARBARA FIDANZA.............

Cari Amici,
BARBARA FIDANZA è Presidente dell'ASSOCIAZIONE ITALIANA ESPOSTI AMIANTO. Bene, vi posso garantire che, nonostante la giovane età, questa Donna è dotata di una carica combattiva e una determinazione non comune pur nella sua diplomatica compostezza. Purtroppo il problema che ha dovuto fronteggiare è gravissimo: pensate che a fianco della sua abitazione sorge un sito dove oggi, in barba alla legge 257 del 92', si lavora l'AMIANTO. Avete capito bene!!!!! Si lavora l'AMIANTO. Sono rimasto stupefatto. Nessuno interviene nonostante PROVE OGGETTIVE E INCONTESTABILI. Persino i suoi avvocati hanno declinato l'incarico. Sicuramente hanno ricevuto minacce o, quantomeno, sono stati intimoriti. Si tratta sicuramente di ECOMAFIA. Altrimenti non si spiega come questo sito sia ancora lì a spargere le sue polveri velenose in barba a tutte le leggi mirate a salvaguardare e tutelare la salute pubblica! Se qualche GIUDICE dovesse leggere questo scritto e desiderasse conoscere questa storia nella sua interezza, magari consultare tutte le lettere ufficiali delle varie procure interpellate o, comunque, visionare tutti GLI ALTRI DOCUMENTI UFFICIALI, non ci sono problemi: è assolutamente possibile. Purtroppo SONO GLI ATTRIBUTI CHE MANCANO. Mi spiace esprimermi in questo modo. Non è nel mio stile ma SE C'E' UN GIUDICE CON LE PALLE MI CONTATTI PURE. GLI FORNIRO' TUTTE LE PROVE INCONFUTABILI E INCONTESTABILI RELATIVE A QUANTO AVVIENE IN QUEL SITO DELLA MORTE. IO SONO PRONTO, SONO QUI IN ATTESA............
Pietro Serarcangeli

domenica 21 marzo 2010

Ancora una storia d'AMIANTO e d'INGIUSTIZIA!

Cari amici,
possibile che un giudice si comporti così? Un operaio della Fincantieri di Palermo Salvatore Palumbo, denuncia più volte le condizioni di insicurezza sul luogo di lavoro e, per questo, viene licenziato. Con la sentenza di primo grado il giudice(?)ha respinto il reintegro dell'operaio nel proprio posto di lavoro, ha respinto di fatto le acquisizioni degli atti, testimonianze e perizie a favore dell'operaio schierandosi così, apertamente a favore di Fincantieri. Il giudice ha anche dimenticato che, alcuni dirigenti della Fincantieri, si sono resi responsabili dei decessi di alcuni operai dovuta alla loro esposizione all'amianto. L'operaio è dovuto ricorrere all'appello. Che razza di giustizia è mai questa? Che razza di giudice è mai questo? In questa sede esprimo la MIA PIU' COERENTE SOLIDARIETA' A QUEST'UOMO CHE HA AVUTO LA SFORTUNA DI NASCERE IN QUESTO PAESE!
Pietro Serarcangeli

giovedì 11 marzo 2010

TANTI AMICI SONO DECEDUTI................

Cari amici,
tempo fa ho deciso di iscrivermi a Facebook. Inizialmente ritenevo questo "Social Network" una delle tante "Chat Line" prive di qualsiasi interesse. Ho dovuto ricredermi: FB è uno strumento che può essere usato, vista la sua flessibilità, in vari modi. A me serviva per rintracciare ex colleghi di Marina con i quali ho condiviso anni d'imbarco e fatti della vita che ti fanno sentire legati gli uni agli altri come "fratelli". E qui sta il punto. Vedete, in Marina esistono delle tradizioni diciamo, minori, mi spiego: la vita di bordo, i giorni e giorni in mare passati insieme su quei cento metri di nave condividendo tutto e ripeto "TUTTO", fanno si che, alla fine, ci si senta legati gli uni agli altri come fratelli e, sappiamo tutti o immaginiamo tutti, il dolore che si può provare per la perdita di un "fratello". Ebbene, da quando sono su FB provo questo profondo dolore continuamente: l' ultimo non più tardi di ieri (10 marzo) quando il figlio di un ex collega (figlio inscritto a FB) chiedeva se qualcuno degli appartenenti alla Marina Militare avesse conosciuto Suo Padre. Chiaro che molti di noi lo hanno contattato con risposte affermative chiedendo quindi notizie di Suo Padre. Risposta: Deceduto a causa dell'amianto. Un altro fratello perduto! Ed è un continuo! L'amianto maledetto non perdona! Si ripercorrono così gli anni passati insieme.......Ti ricordi quando andammo a..........Lui diceva sempre che.......Facevamo la guardia in caldaia di pp...........no, era la caldaia di pr...... E quella volta che andammo a mangiare a........ dove eravamo? Ah si, a Singapore per recuperare i profughi del Vietnam! Come possibile dimenticare! E ripensi ad Aldo, Francesco, Antonio, Giancarlo, Alessio e a.............tanti tanti altri e ti vengono le lacrime agli occhi, guardi le foto di qualcuno di loro che il tempo e la vita ti hanno ormai negato e pensi.........."quando toccherà a me?". Penso a tutti Voi cari fratelli che non ci siete più. Ve ne siete andati in silenzio, con grande DIGNITA', dimenticati proprio da coloro che vi condannarono e che, oggi, SFUGGONO ALLE LORO RESPONSABILITA' GRAZIE AD UN DECRETO CHE "INTERPRETA" (ma guarda!) UNA LEGGE DEL 1955 FREGANDOSENE ALTAMENTE DI VOI E DELLE VOSTRE FAMIGLIE! Viva la DEMOCRAZIA, Viva la Costituzione, Viva l'ITALIA:
Pietro Serarcangeli

giovedì 4 marzo 2010

Bambini: atti e azioni iqualificabili

Cari amici, cos'altro ancora dovrà avvenire in questa nostra società per fare in modo che, chi di dovere, compia le necessarie azioni nei confronti di "persone" non degne di questo nome? Mi riferisco all'episodio dei bambini sottosposti ad una violenza gratuita solo per aver sporcato una toilette.Il fatto è accaduto a Briona, un piccolo paese del Novarese. La bidella, autrice del fatto avallato dalle due maestre presenti, si chiama Maura. Ebbene, questa signora va cacciata via immediatamente e non trasferita in un'altra scuola come è avvenuto. Il direttore scolastico ha aperto un procedimento contro le due maestre le quali, visto l'atto che hanno compiuto, maestre non dovrebbero essere. Essere "maestra elementare" significa avere le qualità, la sensibilità, la cultura e l'educazione per trasmettere ai piccoli allievi, che si affacciano sullo scenario della vita, le proprie conoscenze, il proprio sapere. Cosa possono avere imparato da un gesto così profondamente negativo? Quali ripercussioni sul loro equilibrio psichico? Porteranno per sempre dentro di loro il marchio di una violenza senza ragione e la violenza, capiamolo bene tutti, non ha mai una ragione! Magari qualcuno di loro, in età adulta, compirà lo stesso gesto su di un piccolo o qualcosa di peggio! E allora? Si andranno a ricercare le motivazioni? Ci si meraviglierà come mai "una persona così per bene" abbia potuto fare ciò che ha fatto! Questi sono i motivi in conseguenza dei quali la bidella va mandata a fare altro mestiere (che non la veda a contatto dei bambini) e le maestre siano impiegate in altro modo: esse non sono degne di insegnare! Ancora una volta i più deboli hanno subito dei soprusi da parte di coloro addetti (e pagati) a tutelarne e salvaguardarne l'incolumità. VERGOGNA!!!!!!!!
Pietro Serarcangeli