mercoledì 1 settembre 2010

E' NATA A.F.E.A. Onlus - Associazione Famiglie Esposti Amianto


Cari amici,
è una grande emozione per me darvi questa notizia. E' finalmente realtà la nostra associazione, l'A.F.E.A. - ASSOCIAZIONE FAMIGLIE ESPOSTI AMIANTO Onlus. Questa associazione, fortemente voluta dal sottoscritto, da Federica Barbieri, il cui padre Mario Barbieri è deceduto, dopo atroci sofferenze, per mesotelioma pleurico dovuto alla Sua lunga esposizione all'amianto e da Savio Valter, come me ex sottufficiale di Marina e oggi Vice Presidente dell'A.F.E.A.- La nostra associazione E' LIBERA DA QUALSIASI VINCOLO POLITICO E SINDACALE. E' APERTA A TUTTI SENZA DISTINZIONE DI RAZZA, RELIGIONE, ESTRAZIONE SOCIALE E SESSO. Il nostro scopo principale E' QUELLO DI DARE PIENA ASSISTENZA, ANCHE LEGALE, AGLI ESPOSTI ALL'AMIANTO, ALLE LORO FAMIGLIE E COMBATTERE LA PRESENZA DI AMIANTO NEL NOSTRO PAESE. Coloro che hanno necessità di assistenza legale troveranno nella nostra organizzazione un pool di esperti che non chiederanno alcun compenso se non a risultato ottenuto (una minima percentuale a risarcimento ottenuto). Niente risarcimento=nulla viene chiesto e nulla è dovuto.
Questa clausola viene messa nero su bianco. La nostra associazione è composta di gente ONESTA E PREPARATA che sarà felice di accogliervi come mai prima è accaduto nella vostra vita. Personalmente vi dico che, per me, è un sogno che si avvera. RICORDATE TUTTI: SIAMO NATI PER E NEL RICORDO DELLE MIGLIAIA DI VITTIME INNOCENTI CHE IL KILLER SILENZIOSO HA PROVOCATO NEGLI ULTIMI ANNI. E' ORA DI DIRE BASTA E COMBATTERE........TUTTI INSIEME.........ASSOCIATEVI. IL COSTO DELL'ASSOCIAZIONE è ZERO. Molto presto sarà pronto un nostro sito in rete. Per contattarci potete chiamare il 3393179691. A presto amici,
Pietro Serarcangeli

giovedì 20 maggio 2010

1° Raduno Ex CASTORINI


Cari Amici,
il giorno 29 maggio ci sarà un raduno memorabile a La Spezia: il primo raduno degli ex Castorini cioè di tutti quei Marinai che, dagli anni 50 fino al triste momento del disarmo, hanno calpestato le lamiere del Castore. Oggi il Grande Castore riposa a duecentocinquanta metri di profondità a largo della costa di Civitavecchia. Fine gloriosa di una Nave che doveva essere trasformata in lamette e bulloni. E certo Gli farà piacere "sapere" che tante persone La ricordano con affetto! Tante persone che, tra quelle lamiere, sono cresciute e si sono trasformate in "uomini". Ora è giunto il momento di rivedersi tutti, marinai, graduati di ogni grado, comandanti. Tutti! Ci abbracceremo come Fratelli perchè, il Castore, tali ci ha fatti diventare: Fratelli!Si è aperta una parentesi lunga 40 anni ed oltre! In questa parentesi ognuno ha costruito la Sua vita e il Suo futuro, ognuno ha percorso la strada della vita che, fatalmente, ci riporta indietro: in qull'abbraccio si fonderanno ricordi, nostalgie e ci saranno anche delle lacrime perchè penseremo sopratutto ai Fratelli che non ci sono più,che non ce l'hanno fatta e, a LORO con tutto il nostro cuore di Marinai, dedicheremo quella giornata.........ed ESSI lo sapranno! Ciao cari amici di un tempo che sta per tornare.....Ciao vecchio Grande Castore........

martedì 27 aprile 2010

28 Aprile... In ricordo di Tutte le Vittime dell'amianto.......


ARTICOLO INVIATO AL QUOTIDIANO "LA NAZIONE": come certamente saprete il giorno 28 aprile p.v. sarà la giornata proclamata come “GIORNATA NAZIONALE IN RICORDO DELLE VITTIME DELL’AMIANTO”. Quale promotore di numerose iniziative mirate a combattere l’amianto in tutte le sue forme, vi sarei veramente grato voleste onorare, pubblicando questo scritto, tutte le vittime dell’amianto, lavoratori civili ed ex militari delle forze armate deceduti in questi anni, specie nella nostra città, La Spezia, che detiene il triste primato per decessi causati da “mesotelioma pleurico” dovuto alla prolungata esposizione all’amianto. Proprio in onore di queste vittime innocenti non ho intenzione di polemizzare ma, quale contaminato da amianto, mi sento in diritto di criticare apertamente e senza paura di essere smentito, le autorità politiche di questa città che, nel corso degli anni, hanno visto il prolificare di “siti velenosi” a cielo aperto senza mai compiere azioni decise e mirate a colpire duramente questi “avvelenatori del pianeta”. Ne ricordo qualcuno: Discarica legalizzata di Pitelli. Escavazioni VITI di Senato di Lerici dove, ancora oggi, si lavora un pietrisco friabile chiamato “serpentino” che contiene un’alta percentuale d’amianto. Parco fluviale del Magra dove sono state depositate centinaia di migliaia di tonnellate di fanghi d’amianto, scarti di lavorazioni più o meno illegali (sono visibilissime lungo le sponde del fiume che va da Fornola a Sarzana e dove le persone vanno a fare passeggiate in bicicletta). E potrei continuare.
Ancora: in barba alla legge 257 del 1992 che mette al bando l’uso dell’amianto, la Marina Militare fa navigare ancora oggi navi pregne d’amianto. Ho prove documentali in mio possesso che non possono essere smentite. Proprio in questo periodo l’arsenale di La Spezia sta bonificando il naviglio minore dall’amianto! Ma non siamo nel 2010?

Oggi, alla luce dei nuovi scandalosi eventi, leggasi “decreto salvammiragli” discusso in senato e che, fortunatamente, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non ha firmato, mi viene da pensare a quelle famiglie di quelle povere vittime che, ancora oggi, gridano “giustizia”! Qui, in La Spezia, sta per essere fondato un “Comitato di Lotta per la Difesa delle Famiglie Vittime dell’Amianto” il quale si proporrà quale “parte offesa” in tutti i processi relativi ai risarcimenti da riconoscere a tutte le vittime di questo veleno che ogni anno, in Italia, miete 5000 vittime.

Il giorno 28 aprile sarà il giorno del pensiero, della meditazione e, per i responsabili di quest’ecatombe che sia, a tutti i livelli, il GIORNO DEL PENTIMENTO se ancora hanno una coscienza!

venerdì 26 marzo 2010

Dedicato a BARBARA FIDANZA.............

Cari Amici,
BARBARA FIDANZA è Presidente dell'ASSOCIAZIONE ITALIANA ESPOSTI AMIANTO. Bene, vi posso garantire che, nonostante la giovane età, questa Donna è dotata di una carica combattiva e una determinazione non comune pur nella sua diplomatica compostezza. Purtroppo il problema che ha dovuto fronteggiare è gravissimo: pensate che a fianco della sua abitazione sorge un sito dove oggi, in barba alla legge 257 del 92', si lavora l'AMIANTO. Avete capito bene!!!!! Si lavora l'AMIANTO. Sono rimasto stupefatto. Nessuno interviene nonostante PROVE OGGETTIVE E INCONTESTABILI. Persino i suoi avvocati hanno declinato l'incarico. Sicuramente hanno ricevuto minacce o, quantomeno, sono stati intimoriti. Si tratta sicuramente di ECOMAFIA. Altrimenti non si spiega come questo sito sia ancora lì a spargere le sue polveri velenose in barba a tutte le leggi mirate a salvaguardare e tutelare la salute pubblica! Se qualche GIUDICE dovesse leggere questo scritto e desiderasse conoscere questa storia nella sua interezza, magari consultare tutte le lettere ufficiali delle varie procure interpellate o, comunque, visionare tutti GLI ALTRI DOCUMENTI UFFICIALI, non ci sono problemi: è assolutamente possibile. Purtroppo SONO GLI ATTRIBUTI CHE MANCANO. Mi spiace esprimermi in questo modo. Non è nel mio stile ma SE C'E' UN GIUDICE CON LE PALLE MI CONTATTI PURE. GLI FORNIRO' TUTTE LE PROVE INCONFUTABILI E INCONTESTABILI RELATIVE A QUANTO AVVIENE IN QUEL SITO DELLA MORTE. IO SONO PRONTO, SONO QUI IN ATTESA............
Pietro Serarcangeli

domenica 21 marzo 2010

Ancora una storia d'AMIANTO e d'INGIUSTIZIA!

Cari amici,
possibile che un giudice si comporti così? Un operaio della Fincantieri di Palermo Salvatore Palumbo, denuncia più volte le condizioni di insicurezza sul luogo di lavoro e, per questo, viene licenziato. Con la sentenza di primo grado il giudice(?)ha respinto il reintegro dell'operaio nel proprio posto di lavoro, ha respinto di fatto le acquisizioni degli atti, testimonianze e perizie a favore dell'operaio schierandosi così, apertamente a favore di Fincantieri. Il giudice ha anche dimenticato che, alcuni dirigenti della Fincantieri, si sono resi responsabili dei decessi di alcuni operai dovuta alla loro esposizione all'amianto. L'operaio è dovuto ricorrere all'appello. Che razza di giustizia è mai questa? Che razza di giudice è mai questo? In questa sede esprimo la MIA PIU' COERENTE SOLIDARIETA' A QUEST'UOMO CHE HA AVUTO LA SFORTUNA DI NASCERE IN QUESTO PAESE!
Pietro Serarcangeli

giovedì 11 marzo 2010

TANTI AMICI SONO DECEDUTI................

Cari amici,
tempo fa ho deciso di iscrivermi a Facebook. Inizialmente ritenevo questo "Social Network" una delle tante "Chat Line" prive di qualsiasi interesse. Ho dovuto ricredermi: FB è uno strumento che può essere usato, vista la sua flessibilità, in vari modi. A me serviva per rintracciare ex colleghi di Marina con i quali ho condiviso anni d'imbarco e fatti della vita che ti fanno sentire legati gli uni agli altri come "fratelli". E qui sta il punto. Vedete, in Marina esistono delle tradizioni diciamo, minori, mi spiego: la vita di bordo, i giorni e giorni in mare passati insieme su quei cento metri di nave condividendo tutto e ripeto "TUTTO", fanno si che, alla fine, ci si senta legati gli uni agli altri come fratelli e, sappiamo tutti o immaginiamo tutti, il dolore che si può provare per la perdita di un "fratello". Ebbene, da quando sono su FB provo questo profondo dolore continuamente: l' ultimo non più tardi di ieri (10 marzo) quando il figlio di un ex collega (figlio inscritto a FB) chiedeva se qualcuno degli appartenenti alla Marina Militare avesse conosciuto Suo Padre. Chiaro che molti di noi lo hanno contattato con risposte affermative chiedendo quindi notizie di Suo Padre. Risposta: Deceduto a causa dell'amianto. Un altro fratello perduto! Ed è un continuo! L'amianto maledetto non perdona! Si ripercorrono così gli anni passati insieme.......Ti ricordi quando andammo a..........Lui diceva sempre che.......Facevamo la guardia in caldaia di pp...........no, era la caldaia di pr...... E quella volta che andammo a mangiare a........ dove eravamo? Ah si, a Singapore per recuperare i profughi del Vietnam! Come possibile dimenticare! E ripensi ad Aldo, Francesco, Antonio, Giancarlo, Alessio e a.............tanti tanti altri e ti vengono le lacrime agli occhi, guardi le foto di qualcuno di loro che il tempo e la vita ti hanno ormai negato e pensi.........."quando toccherà a me?". Penso a tutti Voi cari fratelli che non ci siete più. Ve ne siete andati in silenzio, con grande DIGNITA', dimenticati proprio da coloro che vi condannarono e che, oggi, SFUGGONO ALLE LORO RESPONSABILITA' GRAZIE AD UN DECRETO CHE "INTERPRETA" (ma guarda!) UNA LEGGE DEL 1955 FREGANDOSENE ALTAMENTE DI VOI E DELLE VOSTRE FAMIGLIE! Viva la DEMOCRAZIA, Viva la Costituzione, Viva l'ITALIA:
Pietro Serarcangeli

giovedì 4 marzo 2010

Bambini: atti e azioni iqualificabili

Cari amici, cos'altro ancora dovrà avvenire in questa nostra società per fare in modo che, chi di dovere, compia le necessarie azioni nei confronti di "persone" non degne di questo nome? Mi riferisco all'episodio dei bambini sottosposti ad una violenza gratuita solo per aver sporcato una toilette.Il fatto è accaduto a Briona, un piccolo paese del Novarese. La bidella, autrice del fatto avallato dalle due maestre presenti, si chiama Maura. Ebbene, questa signora va cacciata via immediatamente e non trasferita in un'altra scuola come è avvenuto. Il direttore scolastico ha aperto un procedimento contro le due maestre le quali, visto l'atto che hanno compiuto, maestre non dovrebbero essere. Essere "maestra elementare" significa avere le qualità, la sensibilità, la cultura e l'educazione per trasmettere ai piccoli allievi, che si affacciano sullo scenario della vita, le proprie conoscenze, il proprio sapere. Cosa possono avere imparato da un gesto così profondamente negativo? Quali ripercussioni sul loro equilibrio psichico? Porteranno per sempre dentro di loro il marchio di una violenza senza ragione e la violenza, capiamolo bene tutti, non ha mai una ragione! Magari qualcuno di loro, in età adulta, compirà lo stesso gesto su di un piccolo o qualcosa di peggio! E allora? Si andranno a ricercare le motivazioni? Ci si meraviglierà come mai "una persona così per bene" abbia potuto fare ciò che ha fatto! Questi sono i motivi in conseguenza dei quali la bidella va mandata a fare altro mestiere (che non la veda a contatto dei bambini) e le maestre siano impiegate in altro modo: esse non sono degne di insegnare! Ancora una volta i più deboli hanno subito dei soprusi da parte di coloro addetti (e pagati) a tutelarne e salvaguardarne l'incolumità. VERGOGNA!!!!!!!!
Pietro Serarcangeli