martedì 5 maggio 2009

A sessantanni non riesco ancora ad accettare questo mondo.........

Non potrò arrendermi mai! Come è possibile vivere in un mondo di superficialità come il nostro! Possibile mai che nessuno senta il grido d'aiuto che giunge da ogni parte! E' proprio vero: colui che si alza da tavola con il ventre pieno non può pensare a chi sta morendo di fame! Ma così dovrebbe essere! La soluzione per una vita migliore è alla portata di tutti. Dobbiamo solo convincerci che il nostro sistema di vita è profondamente sbagliato. E io sono il primo della lista. Dobbiamo abbandonare l'idea che tanto, a noi, non può "capitare", che "ci scansiamo un po più in la" che "chi se ne frega". Dobbiamo tornare indietro nel tempo. Amare veramente il nostro prossimo e far si che la nostra nicchia di vita comprenda "gli altri". I nostri pensieri devono coinvolgere altre persone. Dobbiamo essere consapevoli che la cura della malattia del nostro tempo non è "pensare solo a se stessi" ma, sempre e comunque, anche agli altri. A quelli meno fortunati, ai disperati, ai ragazzi che, già dalla tenera età, non hanno punti di riferimento, non hanno obbiettivi. Dobbiamo essere più buoni, più solidali, più comprensivi ed uscire allo scoperto. Non vergognarsi di sembrare deboli solo perchè si è più altruisti. Questo a tutti i livelli. Perchè dobbiamo unirci solo in momenti tragici e difficoltosi? Leggasi terremoto dell'Abruzzo. Tendiamo la mano allo sconosciuto che ha bisogno. Se chiede aiuto non lo farà certo per gioco! Pensiamo spesso ai bisognosi, ai malati, alle persone sole e agli anziani che rappresentano il nostro passato. I miei genitori, fin da piccolo, mi hanno insegnato il rispetto delle persone anziane. Oggi, agli occhi dei nostri ragazzi, questo può sembrare sciocco, banale. No, non è così! Le basi della nostra convivenza sociale stanno proprio in queste cose. Ancora oggi, a sessantanni, mi alzo e cedo il posto ad una donna o ad un "anziano". Me lo dice il cuore, la mia anima. E non mi sto ponendo quale esempio, intendiamoci. Ma, quando ne ho occasione, sono contento, mi sento meglio. Forse è stupido ma è così! Dedichiamo qualche ora del giorno o qualche minuto alla riflessione: facciamo un piccolo bilancio della nostra vita. Soffermiamoci a pensare cosa abbiamo nel sacco della nostra esistenza. Molte volte il nulla, solamente il nulla. Ed è veramente triste. Io non sono nè il buon samaritano nè il "bonaccione" del momento. Sono un uomo che vuole essere anche qualcosa di più, anche per gli altri. Via la politica e qualsiasi altro elemento "condizionante" dalla mia mente. Non ho nessun secondo fine con i miei scritti. Un obbiettivo mi pongo: smuovere dal torpore le coscienze di coloro che possono e non vogliono fare. Ciò in qualsiasi campo e a qualsiasi livello. Siamo stanchi di questo andazzo che ci condannerà tutti. Voglio notizie buone! E che prevalgano e cancellino le brutte! Voglio che il giorno nuovo porti nuova linfa di vita per coloro che non l'hanno mai avuta. Voglio che il "sistema" cambi, che sia più umanizzato, voglio vivere il giorno con il preziosismo dell'ultimo giorno di vita e voglio dire "salute" con il sorriso sulle labbra al mio sconosciuto prossimo che starnutisce! Chissà.........potrebbe essere l'inizio di una vita migliore......

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