sabato 30 aprile 2011

Discorso di apertura 1°Convegno di AFEA Mario Barbieri



ASSOCIAZIONE FAMIGLIE ESPOSTI AMIANTO
MARIO BARBIERIVia Cisa Sud, n. 196 – 19037 Santo Stefano di Magra (La Spezia)
Tel.- Fax 0187/630251 – Cell. 3393179691
e.mail: info.afeaonlus@libero.it
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Oggetto: intervento del Presidente di A.F.E.A. in occasione del 1° Convegno in data 28 Aprile 2011 – Park Hotel Santa Caterina – Sarzana – La Spezia._

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Mi presento: sono Serarcangeli Pietro, presidente dell’Associazione A.F.E.A. . Provengo dal Corpo dei Sottufficiali della Marina Militare del quale sono orgoglioso di aver fatto parte. Oggi sono in pensione e dedico buona parte del mio tempo a varie problematiche relative al “killer del secolo”: l’amianto!

Autorità, gentili ospiti, signore e signori grazie per aver accettato il nostro invito e per essere qui, oggi, a dimostrare il Vostro interesse nei confronti della nostra Associazione ma, ancor più rimarchevole, l’interesse verso l’annoso problema “AMIANTO” nei suoi molteplici aspetti giunti ad un livello di pericolosità tale da non poter essere più derogato.

La nostra associazione porta il nome di un martire, , operaio dei Nuovi Cantieri Apuania deceduto, dopo anni di sofferenze, a causa di un mesotelioma pleurico polmonare dovuto alla prolungata esposizione all’amianto. Sua figlia, Federica Barbieri, qui presente in qualità di Segretaria della nostra Associazione, saprà meglio raccontarVi la Sua storia.

L’Associazione è sorta grazie all’iniziativa di persone coinvolte. direttamente o indirettamente, nel problema amianto. Dell’Associazione fanno parte ex militari della Marina, ex dipendenti civili della difesa, ex dipendenti di Fincantieri e tutti coloro che, coscientemente, ritengono la presenza dell’amianto un pericolo per tutti perché, ricordiamolo, l’amianto è democratico: NON FA DISTINZIONI DI SORTA.

Oggi, ancora una volta, siamo qui a portare avanti questa lotta che sembra non avere mai fine. In questa città, La Spezia, che si è guadagnata la triste nomea di “città del mesotelioma pleurico”, abbiamo voluto tenere il nostro primo convegno nella “Giornata Mondiale dedicata alle Vittime dell’Amianto”. Lo scopo, ancora una volta, è quello di sensibilizzare tutte le Personalità e Autorità Politiche, Militari, Sanitarie e Sociali presenti oggi in questa sala. Noi chiediamo a Voi concrete azioni affinché ognuno, per quel che è di propria competenza, possa dare il giusto contributo alla solvenza dell’importante problema che trattiamo: la bonifica totale dell’amianto. In Italia vi sono oltre 32 milioni di tonnellate di questo materiale da smaltire.
In passato sono stati commessi molti errori. Molti purtroppo in malafede. Nonostante ciò parole come ”vendetta” o “rivalsa” non ci appartengono. Noi cerchiamo altro! Noi vogliamo GIUSTIZIA! Questa parola si che ci appartiene! Vi chiediamo di adoperarVi affinché TUTTI I LAVORATORI ESPOSTI ALL’AMIANTO abbiano il giusto riconoscimento del rischio patito. Vi chiediamo che I PORTATORI DI PATOLOGIE ASBESTO-CORRELATE SIANO ADEGUATAMENTE RISARCITI. Vi chiediamo che i FIGLI DEI DECEDUTI A CAUSA DELL’AMIANTO SIANO ADEGUATAMENTE TUTELATI ed EQUAMENTE INDENNIZZATI. VI CHIEDIAMO CHE GLI ESPOSTI ALL’AMIANTO VENGANO MONITORATI GRATUITAMENTE, sotto il profilo sanitario, COSI’ COME AVVIENE IN VENETO E IN SARDEGNA, per fare un esempio. In altre parole VI CHIEDIAMO DI FARE FINALMENTE GIUSTIZIA. QUANDO LASCERETE QUESTO LUOGO E TORNERETE ALLE VOSTRE ATTIVITA’, NON DIMENTICATE QUANTO OGGI E’ STATO DETTO. RICORDATE TUTTO COME FOSSE UN VOSTRO PROBLEMA PERSONALE. QUALE IN EFFETTI E’!

DOBBIAMO GIUSTIZIA, SE CI RITENIAMO UN PAESE CIVILE, A TUTTE LE VITTIME INNOCENTI INCONSAPEVOLI E COLPEVOLI SOLO DI AVERE FATTO IL LORO LAVORO, IL LORO DOVERE.

Oggi le disposizioni comunitarie, che prevedono lo svolgimento di attività di valutazione del rischio ambientale, riguardano ormai, oltre alle sostanze chimiche e ad un’ampia gamma di preparati che vanno dai prodotti fitosanitari (pesticidi o antiparassitari agricoli) ai biocidi (pesticidi non agricoli) agli additivi per mangimi, ai farmaci per uso umano e veterinario fino agli organismi geneticamente modificati, anche l’amianto. Esso è considerato a livello mondiale, il pericolo più grande ed imminente: una vera e propria bomba ecologica! Per queste ragioni mi rivolgo a Voi e alle Vostre coscienze: NON CONTINUIAMO A DIBATTERE IN MODO STERILE! ALLE PAROLE DEVONO SEGUIRE FATTI CONCRETI. Noi siamo pronti, come associazione, alla più completa collaborazione.

I nostri Associati Volontari stanno monitorando il territorio nelle zone loro assegnate. Stiamo completando un lavoro minuzioso di “presenza e valutazione rischio amianto”. Quando il rapporto sarà completato lo trasmetteremo alle Autorità competenti perché si rendano conto dell’incombenza del problema. Per questo, e non solo, è stata fondata l’AFEA . Stiamo già compiendo sopraluoghi autorizzati presso realtà cantieristiche navali per constatare e toccare con mano il rispetto della normativa che ha messo al bando l’uso dell’amianto e l’applicazione delle norme a tutela della salute e sicurezza negli ambienti di lavoro.

Leggiamo continuamente di episodi, riportati sulle cronache nazionali e locali, relativi ad amministrazioni pubbliche corrotte che si interessano esclusivamente di dirottare ingenti somme di denaro pubblico verso attività “nebulose” con il bene placido anche di coloro che dovrebbero controllare e non controllano, al solo fine del proprio interesse personale! Certo, non vogliamo generalizzare, ma al cospetto di fatti del genere la moltitudine degli Esposti all’Amianto si sente ancor più defraudata di uno dei diritti elementari sancito dall’Art.3 della nostra Costituzione: quello della salute. Il profitto, unico obbiettivo attorno al quale sembra girare ogni cosa, deve essere ricollocato in una posizione che deve essere assolutamente subordinata al bene comune, alla salute della collettività!

Non mi piacciono le statistiche, non mi piacciono i conteggi e le percentuali e, quindi, non Vi annoierò con simili argomenti. Ma un’ultima cosa devo dire: sono un padre e un nonno e sentirmi dire da un giovane nella sua pubertà “ che noi li educhiamo al rispetto di certe regole che poi, noi per primi, non rispettiamo” è una verità dura da metabolizzare! Come controbattere? Vorrei poter rispondere ma la risposta non la ho! Ma una cosa vorrei tentare: vorrei lasciare un mondo migliore, un mondo degno di questo nome ai miei nipoti e ai miei figli! In modo che, in futuro, non abbiano a ricordarmi criticandomi!!! Grazie a tutti.

Il Presidente di A.F.E.A. Onlus
Pietro SERARCANGELI

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